Il giunto omocinetico bloccato è un componente ideato inizialmente per permettere il basculamento di un palo, tipicamente quello che regge il telo di un ombrellone. Tuttavia le applicazioni di questo snodo sono molteplici basti pensare a tutti i manipolatori e alla robotica di basso costo. Questo snodo, pur avendo un solo grado di libertà si può concatenare con altri snodi identici e ottenere di conseguenza tutti i gradi di libertà che si desidera. La concatenazione avviene mediante un accoppiamento ad angolo predeterminato con il nodo successivo e cosi via. A seconda della rotazione tra i due snodi si viene a generare uno spostamento tra le due estremità. Aumentando il numero di nodi aumenta lo spostamento fino a raggiungere un angolo di 360° o anche oltre. L'idea di base ricorda il movimento del bruco, anche lui fatto di tante sezioni con un grado di libertà limitato ma che uniti tra di loro permettono all'insetto di muoversi liberamente. Lo snodo è predisposto per differenti angolazioni e per differenti carichi. Viene realizzato in due differenti diametri: da 75mm e 90mm, ma le dimensioni possono essere di qualsiasi diametro e lunghezza. Internamente viene allocata l'elettronica di controllo e movimentazione che comunica con lo snodo adiacente o con la base mediante un bus digitale. Il collegamento elettrico viene garantito mediante dei contatti a spazzola che favoriscono una rotazione di 360° e oltre. Al centro viene garantita una cavità che permette il passaggio di cavi, condotti, etc... attorno al quale ruota lo snodo senza provocare torsioni degli stessi. Una Elettronica di controllo esterna al sistema di movimentazione ma che conosce le dimensioni meccaniche del sistema provvede al comando della rotazione di tutti i nodi fino ad ottenere la curvatura desiderata e tale da portare le due estremità nelle posizioni desiderate / richieste. Il modello di rotazione calcola una curva e poi inizia la movimentazione tale da portare la curva al centro di tutti i nodi. Quando l'accostamento dei nodi è completato, è possibile ridisegnare una nuova curva e ripetere l'accostamento. Ripetendo questo ciclo senza interruzioni, si ottiene una movimentazione continuativa e il basculamento desiderato. La velocità di spostamento di una estremità rispetto all'altra dipende da come si modella la curva di accostamento.